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SOLIDARIETA’ ALLE LAVORATRICI ED AI LAVORATORI SOSPESI

APPELLO ALLA SOLIDARIETÀ con le lavoratrici e i lavoratori che verranno sospesi dal servizio.

Oggi 15 dicembre, il Personale Scolastico e le Forze dell’Ordine di questo Stato rientrano nelle procedure già subite dal Personale sanitario e tra pochi giorni verranno sospesi se, per qualunque ragione, non ottemperano all’obbligo vaccinale.

Dopo aver già perso, a tempo indefinito, la possibilità di partecipare alla vita civile, come, ad esempio, poter fruire del patrimonio storico culturale e artistico, oggi vengono attaccati nel fondamento costituzionale della Cosa Pubblica: il lavoro. Salta agli occhi la non proporzionalità tra il “reato” e la pena, pur senza tirare in ballo le legittime e necessarie valutazioni dell’efficacia e sostenibilità delle misure adottate.

Intere vite escluse e reiette, per non volere o potere rispondere col proprio corpo, unico e differente, ad una condizione estremamente pervasiva e standardizzata.

Questa violenza si regge sullo stato emergenziale: un neonato leviatano amministrativo, che opera in barba a consuetudini normate e consolidate di bilanciamento di diritti e poteri, ci richiama alla mente fantasmi totalitari e visioni prospettiche di sussunzione totale delle vite nell’ingranaggio.

Oggi la Decisione è la totale preponderanza di una forma particolare di tutela della salute pubblica, senza per questo sanare le lacune storiche e presenti della sanità, né le storture e le contraddizioni delle decisioni emergenziali.

La strategia, ormai ricorrente, è messa a punto: i costi e le responsabilità vengono scaricate sugli ultimi anelli della catena: privati i servizi, private le responsabilità.

Oggi non ci sentiamo assolti solo perché a pagare sono pochi, alcuni di noi: condividiamo la loro sventura e chiamiamo noi stessi e quelli a noi vicini a portare solidarietà morale e materiale alle lavoratrici e ai lavoratori che da oggi non lavoreranno più per la collettività, ma che useranno le loro forze a difendersi da queste misere leggi di stato.
Sabato 18 dicembre, stazione campi flegrei, ore 16 corteo verso sede Rai, via Marconi

Testo alternativo

CITTADINANZA SANITARIA – Scienza, potere, diritti

La traiettoria securitaria già intrapresa dai governi occidentali vent’anni fa contro il terrorismo conosce oggi un’estensione e una profondità nella lotta contro il virus, ricavando un’inedita adesione da parte delle popolazioni. La gestione pandemica infatti fa leva su una scienza trasformata in religione, sul controllo e sulla sorveglianza delle vite, sulla paura alimentata da una propaganda mediatica dai toni bellici.
Ci sono però anche spiragli di resistenza, movimenti spuri non facilmente collocabili nel contesto ideologico dell’opposizione destra/sinistra, piazze difficilmente leggibili e attraversabili con lo strumentario della militanza classica. Questo incontro nasce dalla necessità di creare relazioni tra chi desidera allenare il senso critico ed elaborare pratiche individuali e collettive di resistenza e di lotta.

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ORE 15.30
Usciamo dagli sche®mi: Introduzione

ORE 16.00
Michele Ravagnolo (Rete campi aperti – Bologna):  “La verità è democratica. Spazi pubblici condivisi e dispositivi di potere”;
Sara Gandini (Università statale di Milano): “Quando gli scienziati vanno alla guerra”;
Ilaria Durigon (Libreria Lìbrati – Padova): “Vita passiva: la libertà nell’epoca delle emergenze”.

ORE 17.00 – Dibattito.

ORE 18.00
Giovanni Iozzoli (Delegato sindacale) “Obbligo vaccinale e obbligo padronale, tra fabbrica e società”;
Salvatore D’Acunto (Università degli studi della Campania): “Obiezione vaccinale, esternalità negative e diritto all’assistenza sanitaria”;
Alfredo Toriello (Psicoterapeuta sistemico relazionale): “Dove osano gli angeli. Una visione sistemica della salute”.

ORE 19.00 – Dibattito.

ORE 20.30 – Cena sociale.