Finché Caligola è vivo

Finché Caligola è vivo,
io sono alla completa mercé del caso e dell’assurdo”
(A. Camus, “Caligola”)

Le raccomandazioni scriteriate non coprono l’arbitrio, quello che docenti, dirigenti scolastici, alunni e famiglie si troveranno a dover fronteggiare dalla settimana prossima.

A pochi giorni infatti dalla riapertura delle secondarie di secondo grado – già in colpevole ritardo rispetto al resto del paese e all’Europa -, il governatore De Luca, Caligola nostrano, emana un “atto di richiamo”. Con spirito paternalistico delegittima di fatto le indicazioni del governo nazionale, nonchè le capacità politiche e gestionali dei suoi cittadini, in una raccomandazione in vari punti:

1) gioco al ribasso, rientro al 50% (e giammai al 75% come il dpcm permette). Un 50% che ritiene relativo a singole classi, senza alcun criterio numerico di massima né rapporto alla metratura.

2) possibilità per i genitori di optare per la didattica a distanza. Aprire la scuola all’opzione del singolo è quanto mai pericoloso: se la scuola è spazio eminentemente pubblico, non si può delegare alle perplessità e alle paure di ciascuno la decisione relativa alla sua fruizione.

3) gli ingressi degli alunni non scaglionati, in favore del punto 1 – in barba alle indicazioni del Ministero degli Interni del 23/12 a cui hanno fatto seguito diversi tavoli in Prefettura a cui hanno partecipato anche componenti dell’assessorato regionale.

L’idea che si possano scompaginare le organizzazioni fatte da tempo e secondo criteri, l’idea che fino all’ultimo istante – a fronte di circostanze non mutate – si possano sparigliare le carte, è figlia del peggior autoritarismo.

Sono sintomi di abusi di un potere che però così facendo rivela le sue fondamenta traballanti: abbiamo di fronte un rappresentante politico che fuori dai denti di fatto raccomanda di non credere agli sforzi dello Stato che egli stesso rappresenta e finanche ai propri stessi sforzi (ammesso che ci siano stati). Questo potere che usa la paura, ma che ha paura a sua volta, dimostra di non avere legittimità alcuna.

Rispediamo al mittente le sue raccomandazioni e chiediamo le dimissioni immediate del governatore della Campania.